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Secondo alcuni studi effettuati dagli storici su alcuni ritrovamenti archeologici, si è potuto stabilire all'epoca romana la probabile fondazione del borgo costiero, la cui nascita sarebbe da ricercarsi in una probabile espansione dell'antica Albintimilium - l'odierna Ventimiglia - che di fatto sconfinò in terre adiacenti per il crescente sviluppo demografico. Le sempre più frequenti invasioni saracene spinsero la popolazione di Vallecrosia a popolare il proprio entroterra fondando nuovi villaggi e borghi come Vallecrosia Alta. Nonostante i forti legami legassero le due città, e li legheranno nei secoli futuri, Ventimiglia esercitò una forte pressione sui borghi e ville vicini tanto che spinsero diverse comunità a chiedere aiuto direttamente alla repubblica genovese. Nel 1686 fu ufficialmente riconosciuta dalla Repubblica di Genova - sempre più in contrasto con la comunità ventimigliese - la Magnifica Comunità degli Otto Luoghi, una sorta di piccolo territorio indipendente ma sotto il patronato di Genova, composto da Bordighera, Camporosso, Vallecrosia, San Biagio, Soldano, Vallebona, Sasso e Borghetto San Nicolò.
Come altri paesi della Liguria fu anch'essa invasa dall'esercito francese di Napoleone Bonaparte nel 1797 che causò la caduta della repubblica genovese e l'istituzione della Repubblica Ligure (1805). Nel 1815, caduto Napoleone, il Congresso di Vienna stabilì l'annessione della Liguria nel Regno di Sardegna e nel 1848 Vallecrosia divenne un'autonoma entità amministrativa. Dal 1861 fu compresa nel successivo Regno d'Italia.